Al netto dei 3/4 caffè in circolo quotidianamente nel mio corpo consumato dalle ore lavorative le quali inoltre mozzano il mio ormai arido tempo a disposizione, al calar della sera dopo essermi rifocillato con un bagno ed una cena calda, riesco a raccogliere le forze, come Goku, per tenere in mano un Pad e calarmi completamente in uno dei costellati globi videoludici offerti dal Settore.
Dopo aver preso parte ad uno dei dibattici più controversi degli ultimi anni con DeusEx:HumanRevolution, aver messo mano sulla fatidica Serie di HalfLife (e non solo), lasciatomi incantare dalle profondità-sommità della serie BioShock,
psicologiche dell’esclusiva Microsoft firmata AlanWake ed aver avuto un primo contatto con uno dei 2 Dante in DmC-DevilMayCry:DefinitiveEdition, sono riuscito ad accaparrarmi (grazie all’attesa dei golosi sconti sul Marketplace di XboxONE) i 2 Capitoli, dell’attuale generazione, appartenenti ad una serie pilastro tanto del genere a cui appartiene quanto dell’intera Industria: Wolfenstein.
Infatti il primo capitolo “Castle Wolfenstein”, vide la luce nel lontano 1981 grazie allo sviluppo e pubblicazione (sui sistemi d’elaborazione dell’Epoca) ad opera di MuseSoftware, presentando agli albori un concept di gioco diverso rispetto a quello odiernamente noto, ovvero di FirstPersonShooter (o FPS):
un’avventura dotata di visuale dall’alto.
Nel corso degli anni i capitoli si susseguirono, tra i quali spiccarono anche numerosi Reboot
(già che ci siamo consiglio questo “tour negli anni” della serie ripercorso da parte di Everyeye):
–“The New Order” nel 2014;
–“The OldBlood” (espansione e prequel del precedente) nel 2015;
(ambe 2 Sviluppati dai Ragazzi di MachineGames, pubblicati dalla buon cara Bethesda e rilasciati su PS4, XboxONE e PC).
Questi rappresentano un marchio di fabbrica ucronistico nel quale il videogiocatore viene letteralmente catapultato nella Guerra dell’emblematico soldato americano B.J.Blazkowicz in una realtà Storica-Distopica (tutta da riscrivere) semplicemente esplosiva –in cui la mastodontica Macchina Bellica Nazista ha vinto il Secondo-Grande Conflitto Mondiale– grazie ad un’orchestrazione
-Narrativa:
a chi non piace sterminare Nazisti a destra e a manca, vederli cadere 1 a 1 anche e soprattutto in uno scenario ccronistico, dove furono loro i vincitori e padroni del mondo?
-Artistica e Ludica: vedere tanta varietà tecnologica sul fronte delle bocche da fuoco, armamenti e dell’ambiente circostante in generale, applicata a quel riferimento storico è solo un piccolo piacere per gli occhi e per la scelta di gioco la quale dipenderà solo dal Videogiocatore se procedere come un ombra che sgozza nella quiete o far piovere Piombo come se non ci fosse un Domani;
-condita da una solida e centrata Caratterizzazione dei personaggi, “spaccona” tanto per i soldati americani (grandi proferitori d’imprese le quali li figurano come eroi) quanto per quelli tedeschi del Reich (fedeli fino al midollo alla corrente ideologica della superiorità a cui la loro razza fa parte, ossia quella ariana), il tutto volto a comporre una sinfonia tutt’altro che leggiadra bensì satura di adrenalina e di tanto tanto sporco sangue nazista…anche se non mancano degli squarci d’attimo riflessivi -in cui il buon Blazko si confronta interiormente- sulla relazione tra la Vita e la Morte…quest’ultima causata dalla Guerra e le sue Crudeli sfaccettature, per volere di uno degli esseri forse più enigmatici del Creato: l’uomo.
Nell’attesa di smaltire il più possibile tutto ciò che si trova all’interno dell”inesauribile “Calderone dei Titoli in recupero”, proprio in questi ultimi mesi di questo 2017 è stato rivelato il neonato sequel di The New Order, “Wolfenstein II: The New Colossus”…rimasi incenerito fin dalle prime sequenze di gioco mostrate: