Nel pieno della stagione degli ombrelloni (e il Pc che brucia), creme da sole (e il Pc che brucia), dei miraggi sull’asfalto rovente (e il Pc che brucia)…insomma dell’odiata -per quanto mi riguarda- estate, proprio quest’ultima (e non dell’estate prima avendo cambiato Istituto) rappresenta finalmente, per il sottoscritto, quella del quasi “utopico” Post-Diploma (come discusso in un mio recente Post su LinkedIn):
Personalmente, la passione costruita col passare degli anni (dall’infanzia a questa parte, parallela a quella dell’informatica), la ccultura scavata e “tirata sù” attorno all’Industria Videoludica, scoprire fin dove questo Medium riesce a spingersi, offrire, mostrare e trasmettere alle persone (creato da altre persone esattamente come noi), fa ardere in me la voglia di continuare a tuffarmi ed immergermi sempre più…ora più che mai in questo periodo di “Riallineamento del Chakra“.
Come accennato in tante mie Pubblicazioni su questo mio umile spazio digitale, numerosi sono i Titoli, sia recenti che passati (Cinema compreso), che acclamano un prioritari recupero; proprio per questo che sono qui a stendere 2 parole su un Titolo (dei tanti in cui mi affogherò letteralmente) da poco completato: DeusEx: HumanRevolution.
Sparatutto-Action in Prima Persona con una componente GDR (sviluppato dai ragazzi di EidosMontreal e pubblicato da parte di SquareEnix), il Titolo catapulta, senza fronzoli, in un’avanzata Detroit sia in termini di anni che in quelli di sviluppo tecnologico: tema che costituisce la tematica pulsante dell’intreccio narrativ.
Il nostro Alter Ego-Digitale è rappresentato dall’iconico Adam Jensen, ex membro della SWAT ed ora a capo della Sicurezza delle Industrie Sarif, specializzata nella Ricerca e Sviluppo di innesti biomeccanici.
Proprio quando la dottoressa Megan Reed (a capo delle ricerche condotte) sta per proferire quanto di possibilmente rivoluzionario scoperto, atto forse riscrivere un successivo tassello evolutivo dell’Umanità, l’intero gruppo di ricerca viene rapito a seguito di una brutale irruzione nella sede. Adam, alimentato dal senso del dovere ma rimasto gravement ferito, rimane in bilico tra la Vita e la Morte e l’unico atto che gli farà figuratamente gridare “Non Oggi” sarà proprio l’installazione chirurgica dei summenzionati innesti cibernetici nella mente ed negli arti (i quali consentiranno di sbloccare e sviluppare numerose abilità nel corso del gioco) che gli salveranno la Vita, tutta da riabilitare in 6 mesi; un lasso di tempo troppo breve per un recupero totale, specie con una tale tecnologia totalmente sconosciuta al corpo umano, ma servono delle Risposte…proprio i numerosi quesiti apriranno l’enigmatico sipario e proprio da qui che si ritornerà “sulla scena per dare una risoluzione ad una trama ormai irrisolvibile“, nel pieno della Convalescenza.
L’estrema attualizzazione delle tematiche proposte (“innesti progettati ad-hoc per gli esseri umani i quali generano uno scontro tra le grandi corporazioni da una parte, orchestrate dal mero potere in termini economici e di controllo, e dall’altra l’estremista fronte umanitario che rifiuta questo possibile tipo di progresso sostenendo che questo disintegri il concetto stesso di “Umanità”, creato ad “immagine e somiglianza di Dio”) mi ha letteralmente rapito, catturato, in quanto incastra contestualmente il Titolo direttamente a giorni nostri…e stiamo parlando rispettivamente di un capitolo di 6 ed un franchise di ben 17 anni fa.
Inoltre:
– lo stile CyberPunk (dal saporeCinematografico alla BladeRunner) cupo ed ansiogeno che dipinge le varie location, brillanti in una buia nottata da cocente clima di sovversione;
– la vasta libertà d’azione posta nelle mani del Videogiocatore, il quale ha il libero arbitrio di scegliere ed organizzare l’Approccio ad ogni Mission conferita (dallo Stealth-007 all’attacco frontale “alla Rambo”);
– fino ad arrivare alle vere e proprie scelte morali decise dal Videogiocatore stesso, le quali plasmano l’andamento del filone narrativo, inducono ad innescare quel meccanismo di riflessione interna “Io avrei detto/scelto/fatto questo al posto di Adam?”.
Il tutto ha armoniosamente reso le mie ore di gioco, un viaggio di sola andata verso un tunnel rigoglioso di spunti riflessivi riguardo uno dei dibattiti più controversi per quanto concerne la Storia Evoluzionistica dell’Umanità…nell’attesa di spolpare Deus Ex: Mankind Divided.