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Classifica Videogames – Febbraio 2018

01/03/2018 - inEvidenza, Pubblicati
Classifica Videogames – Febbraio 2018

[Pubblicazione originale su Topgamer.it]

Dopo esserci lasciati alle spalle un inizio di questo nuovo anno letteralmente TOP, con un Gennaio Esplosivo (quasi come se i botti di Capodanno non fossero mai finiti) ed arrivati ai rilasci videoludici di Marzo, senza ulteriori indugi, vediamo cosa ci ha riservato lo scorso mese addentrandoci nei Titoli di Febbraio:

Shadow Of The Colossus (Remake) | TOP
Come già ho introdotto in occasione dei summenzionati rilasci di Febbraio, Shadow Of The Colossus partorito dal Team Ico e pubblicato sotto l’Esclusività di Sony, non ha visto il suo esordio in questa generazione di console (con PlayStation 4) bensì nel lontano 2005 sulla tanto emblematica quanto nostalgica (e ormai in pensione) PlayStation 2;
l’opera frutto della mente di Fumito Ueda fu tanto maestosa da guadagnarsi una tirata a lucido in alta definizione immancabilmente per la generazione successiva marchiata da Playstation 3, così come immancabile quest’ultimo remake proprio per PlayStation 4, proprio per regalare ai sempre più bisognosi occhi dei Videogiocatori (spesso capricciosi) un paradiso pixellato ai limiti del fatato, limiti sempre più scavalcati grazie alla continua crescita del binomio hardware/software che l’ingegno umano riesce a raggiungere.
Ovviamente per operazioni di questo calibro non si tratta e non ci si limita solo a questo:
c’è chi inconsciamente deride l’approdo dello stesso Titolo in questione su 3 console di fila, ma l’intento va ben oltre.
Il 2017 ha dato un segnale d’allarme all’Industria ma soprattutto a Noi Videogiocatori, incuranti del fatto che Prodotti Ancestrali di questo tipo probabilmente scompariranno a causa di un’inevitabile evoluzione del mercato;
quindi (prendendo in prestito il termine “poesia” che trovate nella recensione del buon Fabio Corsini) è nostro compito nonchè dovere ricordare, ri-vivere, salvaguardare, ri-scoprire Poesie Videoludiche di questo tipo, “nude” e crude”, spoglie di superflui orpelli, enfatizzanti invece i personaggi i quali animano il Titolo di un filone narrativo di significato forse criptico, forse a libera interpretazione o forse proibito come le stesse Lande su cui si vengono compiute epiche imprese e (letteralmente) colossali, il tutto orchestrato da un sano comparto tecnico/sonoro (e direzione artistica) tanto da togliere il fiato (e forse una nostra parte umana ad ogni abbattimento), quanto da scolpire un indelebile cicatrice nel nostro cuore…quanto appena ribadito è un manifesto, sorto dal profondo del cuore, il quale non mi stancherò mai di “appendere digitalmente”, condividerlo e rammentarlo.

Kingdom Come: Deliverance | TOP
A fronte di quanto si è letto (o in questo caso, starete per leggere) è bene tenere questo particolare non di indifferente importanza;
Kingodom Come: Deliverance non è un AAA (o Tripla A), è il frutto del benevole contributo di tutti coloro che hanno creduto largamente nel progetto, sostenendo la campagna Kick-Starter lanciata da parte di coloro i quali avrebbero successivamente dato corpo ed anima al Titolo, i ragazzi del team di sviluppo conosciuto come Warhorse Studios (il publisher, invece, Deep Silver).
Ri-partendo come un déjà vu, Kingodom Come: Deliverance “Non è un gioco per tutti, non lo vuole essere (come ci sottolinea il buon Simone Marcocchi nella sua pre-recensione); per quanto mi riguarda, quando lo inserii nel listone dei Titoli in rilascio per, appunto, Febbraio, pensai istintivamente che si sarebbe trattato dell’ennesimo Action-RPG Open-World peró, questa volta, di stampo medioevale…ma fu proprio questa peculiarità a farmi/ci ricredere.
Kingodom Come: Deliverance catapulta il Videogiocatore in fatti storicamente accaduti nella Boemia del Quindicesimo Secolo, discostandosi largamente dai classici canoni Fantasy, probabilmente intramontabili (come si evince anche dalla magistrale introduzione della recensione sempre curata dal nostro Simone Marcocchi).
Proprio per questo motivo il Titolo è temerario, non solo sancendo probabilmente un sotto-genere videoludico tramite il quale pagine di storia (come risaputo, noiose sui libri di scuola) possono accendersi sui colorati pixel permettendo al grande pubblico di tuffarsi e ri-vivere centinaia di anni fa pad alla mano, ma anche proponendo un prodotto in cui ogni aspetto non è stato inserito per caso, assumendo un specifico scopo nella ludicità del Titolo:
il cibo serve serve per sopravvivere e non come arredamento, la scelta di determinati abiti denota rispetto per determinati ranghi di persone, il peso degli armamenti cambia da arma ad arma brandita.
Al netto di alcuni difetti (i quali sembrano dare ancora più caratterialità all’opera) e sbavature tecniche, siamo sicuramente di fronte ad una ventata d’aria fresca, tanto per il mercato quanto per il genere e vale la pena sentirla sulla propria pelle.

 

Secret Of Mana | TOP
Così come il summenzionato Shadow Of The Colossus, anche per questo Secret Of Mana si è riservato un trattamento di ringiovanimento tecnico, come sempre visto in occasione dei rilasci dello scorso Febbraio, trovandoci “di fronte ad un Remake del Titolo Action-RPG originariamente rilasciato in Giappone nel lontano 1993 e sviluppato dalla fù Square (aggiungete di fianco Enix ed ottenete chi sono oggi) per l’iconico SNES (Super Nintendo Entertainment System)”.
Questa riedificazione del Titolo dipinge più vividamente su schermo un nostalgico punto d’incontro tanto per i veterani quanto per le nuove leve, senza però troppe aspettative, in quanto ben distante dalla fattura delle produzioni odierne, bensì per riesumare proprio quelle epopee fiabesche le quali erano i piacevoli standard dell’epoca;
detto questo, da non competente del genere come ribadito più volte, lasciatevi abbracciare dalla recensione del buon Sergio Bulfari.

Bayonetta 2 | TOP
Come infarinato sempre negli scorsi rilasci videoludici di Febbraio, Bayonetta, Serie Hack and Slash erede spirituale di Devil May Cry, ideata dallo stesso “padre” Hideki Kamiya, sviluppata da Platinum Games e distribuita da SEGA e Nintendo, vide il primo capitolo nel 2009 in Giappone (1 anno dopo in Europa) su tutte le Piattaforme (PS3, Xbox 360, PC e Wii U) ed il suo seguito in esclusiva su Wii U nel 2014.
Ora, la carismatica Bayonetta, sarà riuscita a sedurre i Videogiocatori della Grande N con il suo sensuale ritorno anche sul gioiellino ibrido del Colosso Nipponico, Nintendo Switch?
Con una linea narrativa da continuare a percorrere, un combact-system già solidissimo, adrenalinico, rafforzato con delle modifiche ed infarcito di combo, e due gran belle armi (a vostra libera e birichina interpretazione) diciamo che è stato un po’ come rubare le caramelle ai bambini.
Non secondario è stato il fattore portabilità della console, motivo in più per lasciarvi nella recensione del buon Pietro Iacullo.

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